L I R I C H E

4.5.10

Canto












Canto piano il risveglio,
che dal nulla mi spinge,
fino a posarsi sul morbido
velo delle labbra.
Un senso incerto mi abbraccia,
stordisce la visione
mi afferra con un sussulto.

Vieni con me, sussurra,
ormeggia l'antico respiro
di poesia e musica adesso,
riempi le stanze spostate
schiudi i meandri arenati
di false pretese e fiacche volontà.

Prendimi le mani,
bisbiglia, portale con te addosso,
nel domani prestami
l'infinita tua pazienza,
lasciami così.

Aprimi,
ti prego fai sgorgare la sorgente,
mostrami la coerenza anelata,
portami a nascere per sempre,
fammi vivere le stanze
dell'anima che non conosco.

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