L I R I C H E

3.5.10

Parole









Parola che scrivo
senza deserto mi penso,
dentro,
il suo dar vita muove.

Spinge mutamento
di sentimento lo sento,
che il pensiero colma appena.

Pieghe morbide di penna
silenzio antico racchiudono,
alla corteccia del foglio m'incollo.

Incerta,
dentro la vetrina emozionante,
occhi cerco per il mio dramma.

Carezze al vento accenno,
al mondo coerenza e
contraddizioni confesso.

Su questo foglio bianco
respiro,
mentre d'acqua si fa il corpo.

Nell'azzardo mi sollevo
scostando lo smarrimento,
resto in vita riscattando suoni estremi.

Nella vergine pagina un rendezvous,
s'infila dentro la nostalgia dell'amore,
non mi lascio.

Il dolore poi
le profondità con cura dosa,
la penna scioglie i groppi e
un'intento nuovo
d'inifinita corsa si alimenta.

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