L I R I C H E

4.5.10

Sincera















E' inverno,
di primavera fuggo,
l'assurdo di ragione non colma.

Non posso in questo mondo
l'inenarrabile vita aggiustare,
solo nuda di passione mi rincorro.

Ancora nell'aria l'essenza,
la stagione dei fiori inonda,
noiosa la volontà che imbroglio dispone.

Di terra i piedi,
nella rara esistenza di gemma preziosa mi rimetto,
sincera tregua mi presta.

Ora dolce, ora pace, ora forte,
vado in basso dentro la corrente,
mentre il respiro mi solleva.

Feconda sensualità che nelle viscere alberga,
svuota nel nulla i sensi,
alla pelle li abbandona,
di più mostra tesori e calma l'affanno.

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