L I R I C H E

3.5.10

Mi fido











A te speranza affido la malattia,
alla tua alchimia le redini della mia cura.

A te mi abbandono con le mani legate,
ed un pianto gelato che secca il viso.

Mostrami il colore degli occhi profondi,
insegnami le composizioni del cuore,
indicami i simboli dell'amore grande.

Accennami il tuo sapore
che libertà accorda
nell'ingiustizia della vita.

Delicata attesa dentro un sogno,
di fiducia il destino voglio impregnare,
se la sete dei desideri non finisce
lascia che mi fidi ancora,
ancora e poi ancora,
lasciami il tempo per vivere il non vissuto.

Mi fido sotto il mio graffio,
sotto l'arcobaleno,
con il dolore nella carne
e dentro il cuore,
lasciami vivere sotto gli abiti della vita,
tra il cielo e la terra,
tra un abbraccio e un sorriso.

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